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Un bellissimo maschio di Colisa lalia varietà "Cobalto". Nel riquadro un neonato di 2 mm!!!!!

La Colisa Lalia: c’è chi nasce con la camicia e chi in un nido di bolle😊

Un ospite sempre apprezzato nei nostri acquari, colorato, interessante, ma…….

Sicuramente questo è uno di quei pesci che tutti, o quasi, conoscono……… ma diciamolo……. È un vero Caterpillar: quando mette su casa è capace di rifarci il Lay Out della vasca. Forse per questo motivo negli ultimi anni a causa del successo dell’Aquascaping, ha lievemente perso terreno come presenza nella vasca degli appassionati a favore di specie più tranquille e meno inclini al giardinaggio subacqueo, nonostante il suo comportamento sia sempre molto interessante soprattutto in fase di riproduzione.

Originaria delle regioni indiane del Bengala e dell’Assam, vive nelle zone paludose o con scarsissima corrente dei corsi d’acqua della parte orientale dell’India.

Il genere Colisa appartiene alla famiglia dei Labirintidi, di cui insieme a Betta, Macropodus e Trichogaster, è la maggiore rappresentante.

Una recente revisione tassonomica ha però cambiato la nomenclatura scientifica della specie; ora viene infatti chiamata: Trichogaster lalius (Hamilton, 1822), conosciuto comunemente come Gourami nano, è un pesce d’acqua dolce appartenente alla famiglia degli Osphronemidae, sottofamiglia Luciocephalinae. – fonte Wikipedia.

A me però piace ancora chiamarla Colisa lalia, poiché mi riporta indietro con gli anni a quando ancora bambino la ospitai per la prima volta nel mio acquario fritto misto di Guppy “roccia”.

Tutti questi pesci hanno in comune un organo: il Labirinto (da cui deriva il nome della famiglia) che permette loro di “respirare” ossigeno atmosferico; organo questo quanto mai necessario a pesci che vivono in acque stagnanti e paludose o comunque quasi anossiche per non dire addirittura prive di acqua (si conoscono delle specie di Betta che passano la stagione secca sotto le foglie umide della foresta).

Abbiamo capito quindi che si tratta di animali robusti. In commercio possiamo trovare diverse specie di Colisa, la biologia delle quali è pressoché identica: Colisa Labiosa, Colisa Fasciata, e la piccola Colisa Chuna che ho avuto la possibilità di riprodurre; la differenza è che rispetto alle altre Colisa è molto meno prolifica. In compenso il piccolo maschio (3.5 cm lung.max.) è davvero un kamikaze, riuscendo a scacciare dal proprio territorio invasori molto più grandi di lui.

Un maschio di Colisa chuna
Una coppia di Colisa chuna: la femmina è visibilmente meno colorata

Ma torniamo alle nostre Colisa Lalia di cui esistono in commercio diverse varietà: Cobalto, Blu, Tan Gu-Ken (colisa lalia rossa): tutte facilmente allevabili nelle nostre vasche.

I valori biochimici non hanno rilevanza particolare, ma in ogni caso è utile mantenerli nella media con una temperatura sui 25°C,  PH intorno al 7 e circa 10 GH.

Importantissima è la fitta vegetazione che giuoca un ruolo fondamentale per il buono stato di salute di questi pesci.

Accetta volentieri qualsiasi tipo di cibo commerciale e surgelato, anche se io eviterei di somministrare sistematicamente i Chironomus o peggio Tubifex che ritengo troppo grassi e che appesantirebbero eccessivamente il fegato dei nostri Labirintidi.

Per la riproduzione si dovrebbe alzare leggermente la temperatura e portarla intorno ai 28°C mantenendo medi i valori biochimici.

Il dimorfismo sessuale è pronunciatissimo: i maschi sono colorati, le femmine grigiastre; nelle varianti blu cobalto anche le femmine sono coloratissime, mantenendo però i caratteri sessuali distintivi rappresentati dalla pinna dorsale arrotondata: nei maschi è appuntita e questo non ci dovrebbe dare alcun dubbio nell’individuare il sesso dei nostri pesci.

Un maschio di Colisa lalia Cobalto
La mia coppia di Cobalto, nella foto precedente in primo piano il maschio
Ed ecco il risultato 4 mesi dopo: una bellissima femminuccia Cobalto

Inoltre i soggetti di sesso maschile predisposti alla riproduzione, oltre ad essere più irrequieti, presentano una fascia nero-bluastra sotto la gola. 

Una volta ambientati, sarà facile e divertente osservare il maschio intento a costruire il famoso nido di schiuma; si aiuta con tutto quello che trova in acquario e che ritiene utile: foglioline, ramoscelli, addirittura pezzi di silicone e polistirolo; se per caso trova qualche parte verde degna della culla non esita ad eradicarla. Durante tale operazione non permette alla femmina di avvicinarsi: pena assalti furiosi.

Il maschio a guardia della sua morbida culla
Se ci sono le giuste condizioni di temperatura e umidità, e soprattutto se abbiamo un vero "MASCHIO", il nido può superare il cm di spessore

A costruzione ultimata, la cui durata varia dai 3 ai 6 giorni, il nostro “carpentiere”, allargando le pinne al massimo, consentirà alla femmina di avvicinarsi: le permetterà di appoggiare il ventre gonfio di uova sul proprio fianco; a questo punto lui si incurverà in un incredibile e romanticissimo abbraccio ed entrambi si capovolgeranno a ventre in su; una frazione di secondo e, dopo un leggero fremito, si vedrà la femmina espellere una nuvola di uova, fecondate in contemporanea dal maschio; esse, provviste di una gocciolina di olio, galleggeranno sotto il nido venendo raccolte mano a mano dal compagno mentre la femmina si nasconderà qualche secondo nella vegetazione per poi tornare subito ad amoreggiare.

Di seguito alcune sequenze relative al romantico accoppiamento di questi pesciolini

Il maschio abbraccia la femmina
Le uova vengono espulse
La coppia contornata dalle uova che il bravo papà raccoglierà
Un uovo in primo piano: una gocciolina d'olio lo manterrà sempre in superficie

Di seguito la sequenza amorosa di un’altra coppia.

Il maschio raccoglie le uova. Notare la fascia blu sotto la gola caratteristica del maschio nel periodo riproduttivo

Gli accoppiamenti si possono susseguire per una trentina di volte, fino a quando lei ha terminato l’ultimo uovo. Se fino a qui il maschio è stato dolce e tenero padrone di casa, una volta accortosi dell’indisponibilità della compagna, dimenticando i romanticissimi momenti passati insieme, non esita ad assalirla con veemenza appena si accorge della sua presenza nei paraggi del nido.

Una deposizione può raggiungere le 300 uova o anche più e il maschio ha il suo bel daffare a mantenerle compatte all’interno del nido di schiuma. La schiusa avviene circa 24 ore dopo e le larve sembrano delle palline con codino di colore scuro-ambrato delle dimensione di circa 2 mm. Dopo altri 3 o 4 giorni gli avannotti iniziano a nuotare avendo ormai raggiunto l’incredibile taglia di ben 3 mm!!!!!

Un Colisa neonato
Le dimensioni sono davvero minuscole: le larve dei Colisa sono tra le più piccole tra quelle di acqua dolce superando di poco i 2 mm - potranno nutrirsi sono di infusori.

Il maschio riesce a mantenerli uniti ancora un paio di giorni, dopo di che la prole si disperderà nell’acquario. Se la vasca non è sovraffollata, con pesci predatori (es: ciclidi nani) e soprattutto ricchissima di piante non è improbabile dopo una quarantina di giorni imbattersi in qualche microcolisa di 1 cm di lunghezza.

Colisa si 24 ore di vita

Se invece avete un acquario che non consente in nessun modo ai piccoli di nascondersi, le possibilità sono due: o si trasferiscono i riproduttori in una vaschetta di almeno 10 l ricchissima di vegetazione, o si preleva il nido con le uova e lo si colloca in un acquarietto della capienza di alcuni litri (con acqua prelevata ovviamente dalla vasca in cui c’era il nido) il cui arredamento è composto unicamente da abbondanti piante acquatiche galleggianti come Riccia o Lemna; in questo modo aiuteremo la formazione di fauna microscopica che supporterà le nostre somministrazioni di alimento per i piccoli Colisa e potremo prevenire eccessi di azotati grazie all’azione fitodepuratrice dei vegetali; divieto assoluto di utilizzo per qualsiasi tipo di filtro: risucchierebbe gli avannotti nonché i microorganismi che utilizzeremo come cibo per i pesciolini, i quali fortunatamente sono degli attivi micropredatori, al contrario dei piccoli Caracidi.

A 48 ore sono pronti per la pappa

E’ conveniente quindi predisporre per tempo una coltura di Parameci o altri infusori, (vedi il link di seguito – https://www.youtube.com/watch?v=1mFML-wLWkk&t=96s ) unico nutrimento per la prima settimana di vita. Senza questa coltura, è possibile perdere l’intera covata, poiché le piccole creature che si celano nell’intrico delle piante acquatiche non sono sufficienti a supportare le esigenze alimentare di alcune decine se non di centinaia di avannotti.

Durante la prima settimana di nuoto questi esserini pinnuti, come anzi detto, divorano solo cibo vivo: nessun mangime commerciale per quanto miracoloso possa essere, riuscirà MAI a sfamare i piccoli Colisa.

In 10 gg se nutriti bene hanno già raddoppiato le dimensioni
Attivi micropredatori crescono velocemente
Col pancino rosa di naupli di artemia siamo gia mezzo cm!

Fondamentale, essendo la vasca sprovvista di filtro il cambio dell’acqua in ragione di 1/10 quotidiano. Dopo la prima settimana di somministrazione (almeno 2 volte al giorno) di infusori, si potrà passare finalmente ai naupli di artemia appena schiusi e, passati altri 20/30 giorni, potremo iniziare a svezzare i nostri amici con normale mangime commerciale.

Ricordate questa regola: per crescere sani e velocemente i piccoli dovrebbero nuotare nel cibo (vivo – non vale per il secco).

.......ma le bollicine saranno commestibili?
Intanto si cresce
4 settima e circa 1 cm: il peggio è passato

Mano a mano che crescono possono poi essere inseriti in vasche più grandi, con filtro e magari in compagnia di altri piccoli pesci non veloci e non aggressivi: dopo circa un mese, ad 1 cm di lunghezza, sono grandi abbastanza per conoscere il mondo😊

I Colisa sono pesci robusti e poco esigenti, a patto di creare loro un ambiente adatto; fondamentale per il loro benessere una vasca fittissimamente piantumata, soprattutto in superficie. Un filtraggio lento contribuisce a ricreare un habitat in cui si trovino a loro agio e se privo di altri ospiti micropredatori, allorquando la Jungla è veramente fitta, non è impossibile la sopravvivenza e lo sviluppo di alcuni avannotti.

Un giovane mschio di 4/5 mesi varietà Red - probabilmente uno degli ovetti che avete visto prima
Ed ecco il risultato 4 mesi dopo: una bellissima femminuccia Cobalto

Negli ultimi anni la salute degli esemplari in commercio si è notevolmente deteriorata; per quanto possano essere in salute nei punti vendita, si tratta per lo più di animali adulti, accresciuti a ritmi veloci e molto colorati, a volte anche eccessivamente; questa crescita “commerciale” non favorisce la longevità nelle nostre vasche.

Un esemplare in ottima salute: il mio maschio Cobalto.
Un esemplare maschio con fortissimi segni di stress. Questi soggetti non sono assolutamente da acquistare

Pertanto consiglio ove possibile l’acquisto di esemplari più piccoli e giovani che, sebbene momentaneamente non appariscenti, svilupperanno crescendo i bellissimi colori che contraddistinguono questa specie.

Spero con queste righe di aver contribuito chiarire le idee sulla biologia di questi simpatici ospiti e nel contempo di aver dimostrato come i pesci siano molto più robusti di quel che pensiamo.

 

P.S.: l’accoppiamento dei Labirintidi è, a mio avviso, uno degli spettacoli più romantici e passionali che il mondo animale possa offrire; se anche voi avrete la fortuna di riprodurli non esitate, se possibile, a filmarli.

Ciao a tutti dallo Zio 😊

 

Foto e Testo: © Maurizio Vendramini per Zio Pesce.blog – ogni riproduzione vietata

Questo articolo ha 4 commenti

  1. Federico

    Bellissimo pesce, che avrò sicuramente. Quali compagni di vasca consigli per loro? Poecilidi secondo te potrebbero andare?

    1. Maurizio Vendramini

      Si bellissimo pesce. Poecillidi con pinne lunghe non sarebbero consigliabili perché i maschi in fase di cure parentali possono essere abbastanza aggressivi. Poi dipende anche dall’habitat

  2. Cini Anna Maria

    Quindi Poecillidi come Platy quindi con penne meno lunghe potrebbero andar bene?

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