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Un classico Biotopo nostrano: una risorgiva del Ticino

Biotopo in acquario: come imitare la natura?

Acquario Biotopo……..Si…… No…..Forse

Una riflessione

L’Acquario Biotopo, ha numerosissimi estimatori la cui ispirazione deriva dal riprodurre habitat sommersi di zone geografiche, che però non tiene in considerazione le esigenze biologiche e soprattutto etologiche degli animali che vengono inseriti in questo tipo particolare di vasche.

Il che significa una sola cosa: l’acquario biotopo non esiste………

E qui sicuramente qualcuno storcerà il naso.

Ma è fin dagli albori della nascita di questo tipo di allestimenti che viene tenuta in considerazione la zona geografica continentale da cui gli esseri viventi provengono.

E quindi in generale si parla di:

Biotopo europeo.

Biotopo asiatico.

Biotopo amazzonico.

Biotopo africano.

Tali definizione potrebbero avere una valenza qualora si parlasse di acque ferme: ad esempio i grandi laghi del Nord America, dell’Asia, dell’Europa o della Rift Valley in africa poiché in uno specchio d’acqua di questo tipo non ci sono grandissime differenze di habitat, se non a livello di profondità ma mediamente minime rispetto ad un’asta fluviale lunga centinaia di km che può comprendere correnti impetuose o zona a lentissimo decorso.

Si parla giustamente del Biotopo del lago X, viceversa tale definizione non può essere utilizzata per un fiume normalmente collocato in una zona geografica: ad esempio il classico biotopo amazzonico, che a dire il vero NON ESISTE!!!!!

L’Amazzonia e più in generale il Sudamerica, culla natale di moltissimi pesci che abitano le nostre case, ha una superficie immensa e variegata per quel che riguarda la struttura dei suoi bacini idrografici; per tale motivo è totalmente errato parlare di mero biotopo Amazzonico: un acquario con acqua scura, Echinodorus,  Scalari e  Neon è universalmente riconosciuto come biotopo amazzonico.

TOTALMENTE ERRATO!

Vi sono aste fluviali amazzoniche che non hanno acqua né scura né acida!

Andiamo ad approfondire i motivi che ci portano a questa considerazione.

In Sudamerica esistono 3 tipi di acque:

  • Agua Branca (acqua bianca): ricca di sedimento, simile all’acqua di neve che intorbidisce i nostri fiumi in tarda primavera come conseguenza del disgelo. In Sudamerica è di origine andina, torbida e di colore dal grigio/latte al giallognolo/arancio e con visibilità praticamente inesistente; il ph oscilla tra 6,2 e 7,2 con durezza comunque molto bassa; il Rio Solimoes-Amazon ed il Rio Madeira ne sono un esempio. In Italia il fiume Po ci fornisce un’idea del tipo di acqua.
  • Agua Clara (acqua chiara): i corsi d’acqua del Mato Grosso nella parte Sud del Brasile come il Rio Tapajos e Rio Xingu’ ne sono i principali rappresentanti.

Durezza bassa e pH con ampio range compreso tra 4,5 e 7,8 caratterizzano questi fiumi.

In Italia il Ticino può essere un rappresentante speculare di questi cugini sudamericani.

I fiumi di questa zona sono formati da piccoli stream che unendosi vanno a formare l’asta fluviale principale con acqua trasparente e sabbia bainca: i fiumi Rio Sucuri, Rio da Prata e Rio Cão nel Mato grosso ne sono un tipico esempio.

https://www.youtube.com/watch?v=msqE5pCdKTY&list=PL4S1zcbSpjmdztj9TOOXMS1kirvsBrWtN&index=6

https://www.youtube.com/watch?v=1Zq4B2Gbpzc&list=PL4S1zcbSpjmdztj9TOOXMS1kirvsBrWtN&index=4

https://www.youtube.com/watch?v=ZzYp_r0ANd8&list=PL4S1zcbSpjmdztj9TOOXMS1kirvsBrWtN&index=13

  • Agua Preta (acqua nera): quello che normalmente viene inteso come il classico biotopo amazzonico, con acqua color “Cola” a causa degli acidi umici e tannini che la foresta cede alle acque che la attraversano.

Caratteristica predominante dei fiumi a Nord del Rio delle Amazzoni (in genere tutti gli affluenti di sinistra hanno acqua scura), presentano conduttività bassissima e pH oscillante tra meno di 4 e poco più di 5. Rio Negro e Orinoco ne sono i principali rappresentanti.

In Italia corsi d’acqua di questo tipo sono rari, sebbene alcuni piccoli corsi d’acqua che attraversano foreste e zone boschive o torbiere potrebbero darci un’idea (fiume Lambro all’uscita del lago di Pusiano).

Nel 99% dei casi sono proprio questi ultimi fiumi di acqua scura a cui ci si ispira per ricreare un biotopo amazzonico……… una convinzione che abbiamo capito essere inesatta in virtù della estrema differenziazione dei corsi d’acqua che attraversano la ragione:

  • caratteristiche geomorfologiche del fiume (anse, rapide, cascate, morte, velocità della corrente, ecc.)
  • tipo di terreno attraversato dalle acque
  • valori biochimici e colorazione delle acque

Un biotopo che voglia essere tale ha invece una connotazione più ristretta: Rio Solimoes, confluenza Rio Negro, oppure Rio Xingu a valle delle rapide di Altamira………

Il Biotopo e la sua biologia

Ora abbiamo le idee più chiare e possiamo dare la giusta definizione di Biotopo:

riproduzione di una parte di asta fluviale circoscritta ad una data zona geografica”: confluenza Rio Solimoes-Amazon/Rio Negro, oppure Rio Negro a Manaus o più semplicemente Ticino a Boffalora!!!!!

Capite bene che parlare di biotopo del Rio delle Amazzoni, non ha alcun senso in considerazione della immensa differenziazione di acque e fauna che caratterizzano questo fiume.

Esempio su tutti 2 pesci che sono un classico abbinamento che da decenni viene consigliato per ricreare un biotopo amazzonico: Pterophyllum scalare e Paracheirodon innesi.

Ora, la domanda nasce spontanea: ma in natura le due specie vivono nello stesso identico habitat?

La risposta è NO!

Forse possono anche essere ritrovati nella stessa zona geografica, ma non è matematicamente certo  che abitino lo stesso corso d’acqua!

Cerchiamo di capire perché dovremmo prima approfondire la conoscenza sia idrogeologica che idrobiologica di un corso d’acqua, prima di parlare di Biotopo.

Torniamo ai nostri due pesci, un classico da decenni per indicare Amazzonia, e analizziamo le loro caratteristiche biologiche ed ambientali.

I Paracheirdon innesi NON vivono nei rami principali dei fiumi, bensì nei piccoli affluenti della foresta, dove l’abbondante vegetazione  ostacola il passaggio della luce solare: è qui dove i piccoli Caracidi trovano l’habitat ideale; corsi d’acqua di origine andina (montana) con temperature piuttosto fresche (18-22 °C).

Lo Pterophyllum scalare vive in corsi d’acqua di maggiore portata, non obbligatoriamente in acque scure, ma tutte da un punto di vista prettamente ambientale, hanno in comune profondità mai inferiore ai 50/80 cm, lenta corrente per la maggior parte dell’anno e con temperature mediamente superiori ai 24°C.

Questo piccolo paragone è estendibile a tutte le specie ittiche e a tutti i bacini idrografici.

In base agli errati stereotipi di biotopo amazzonico potremmo traslare questa convinzione a livello di biotopo europeo: dal Danubio al Reno, dal Po, al Tagliamento, dal Tevere al Sesia………. Quindi di cosa stiamo parlando? Del nulla perché tutti questi fiumi hanno caratteristiche bio/geomorfolgche diverse. 

Esemplari di Prerophyllum scalare, un classico Amazzonico
Un bellissimo esemplare femmina di Paracheirodon innesi

Una definizione attuale di Biotopo

Oggi giorno gli appassionati all’avanguardia in questo tipo di vasche tendono a geolocalizzare una ben delineata parte di fiume, a volte anche solo di poche decine di m2 che è sicuramente la cosa migliore: tipo di fondo, vegetazione, corrente possono variare di parecchio anche solo in qualche centinaio di m di asta fluviale, figuriamoci lungo tutto il percorso di un fiume.

Tanto per fare un esempio “nostrano” prendiamo il fiume Ticino: da Sesto calende alla confluenza con il Po, ha una varietà di habitat in grado di ospitare dai Salmonidi ai Ciprinidi di acque calme e ferme come Carpe e Tinche.

E quindi parlare di Biotopo del fiume Ticino non avrebbe alcun senso. Più specificatamente dovremmo parlare di Lanca, “Morta” (cioè acque ferme) oppure correntone o raschio (acque veloci e basse) oppure ancora risorgive, stream e rami laterali caratterizzati da bassa portata e acque basse e veloci) e zone stagnanti distaccate che vengono periodicamente allagate dalle piene: mediamente in Ticino il dislivello tra Dry Season e Rainy Season è di circa 4/5 m con punte anche di 10 m…….. alla faccia dei cambi d’acqua!!!!!!

Piene a volte talmente imponenti da cambiare il corso del letto.

E’ quindi corretto ricreare un biotopo con le relative specie che vi abitano, in base a caratteristiche geomorfologiche, idriche ed ambientali con le relative specie vegetali e animali che le popolano in Natura, ma che hanno una ben delineata superficie e un habitat definito.

Difatti sarebbe assurdo far convivere in una vasca biotopo Ticino una Tinca e una Trota sebbene in natura spesso si trovino a poche decine di m di distanza ma che in realtà raramente si incontrerebbero.

Cosi come è totalmente innaturale il classico abbinamento amazzonico Scalari e Neon: in Natura le due specie ben difficilmente avrebbero modo di incrociarsi. Da qui nasce il millenario equivoco di Biotopo Amazzonico: considerando il fatto che l’Amazzonia ha vastità immense è un “No Sense”!

Un soggetto di Trota marmorata, endemismo tutto italiano degli affluenti di sinistra del Po. Oggi a rischio estinzione
Il Fiume Resia in Friuli Venezia Giulia: classico biotopo montano roccaforte della Marmorata
Raschio
Fiume Ticino: un raschio
Fiume Ticino: un correntone
Roggia
Piccola Roggia del Ticino: numerosi sono i pinnuti che abitano questi piccoli e in apparenza insignificanti corsi d'acqua
Uno degli abitanti delle piccole rogge: un Triotto
Una lanca del Ticino: qui l'acqua è quasi stagnante
Un ramo laterale del Ticino a forte corrente: facile trovare Vaironi, salmonidi e altri pesci reofili

Pertanto da quanto evidenziato nelle precedenti righe, i fattori che dovremo prendere in considerazione nella realizzazione di un biotopo sono sostanzialmente 3:

  1. La geolocalizzazione: morfologia, geologia, vegetazione circoscritta in un determinato punto dell’asta fluviale (o del lago), caratteristiche del fondale.
  2. Idrologia: caratteristiche fisico/chimiche, velocità della corrente (forte o lenta/ferma).
  3. Le specie ittiche, compatibili, che popolano un punto determinato dell’asta fluviale o bacino idrico.

Abbiamo fatto chiarezza.

Il concetto di Biotopo acquatico che oggi erroneamente viene utilizzato dalla maggior parte degli appassionati per descrivere le acque di un fiume o addirittura di un continente, ad una più attenta riflessione, è sicuramente riduttivo e fuorviante: in realtà non esiste il biotopo amazzonico, europeo, asiatico, australiano o africano; si può parlare invece di Biotopo quando la riproduzione di un habitat ha limiti ben precisi: il Tevere a Roma oppure a Perugia……………. C’è una bella differenza😅

Conclusioni.

Più in generale per allestire i nostri acquari, al di là di ricreare un biotopo o meno, sarebbe intelligente prendere in considerazione fattori come caratteristiche biologiche, etologico/comportamentali e di compatibilità dei pesci che vogliamo ospitare, nella consapevolezza  che un Neon, sudamericano, ha più affinità con un Tanichthys, asiatico, che con uno Scalare o un Cardinale: MAI in natura queste 3 specie si incrocerebbero, nonostante vivano tutte nel bacino amazzonico!!!!!

Molti appassionati sovente, anzi molto spesso, scelgono specie basandosi sulla provenienza geografica con l’intento, vano peraltro, di raggiungere un maggiore equilibrio nel proprio aquario.

Le affinità biologiche sono invece la guida da seguire nel popolare le nostre vasche: specie ittiche dalle medesime necessità alimentari, biologiche e comportamentali avranno la possibilità di essere più tranquille e longeve con riduzione dell’insorgenza di malattie.

Per maggior chiarezza cito a titolo di esempio alcuni accostamenti geografici errati:

gli amazzonici Cardinali e Mikriogeophagus ramirezi o Cardinali e Neon, oppure asiatici Barbus e Betta o Trichogaster e Tanichthys!!!!

N.B. I pesci nelle foto sono stati rilasciati con le dovute cautele nel loro ambiente!

Un caro saluto e ci vediamo alla prossima

© Testo e foto Manuzio Vendramini – Zio Pesce Blog – ogni riproduzione vietata

Questo articolo ha 4 commenti

  1. Lorenzo canzi

    Ottimo articolo, rivelatore, chiaro al punto da far apparentemente passare per logico e banale quanto detto, mentre al contrario va a smascherare l’imbarazzo che emergerebbe nell’ammettere di non averci mai riflettuto prima, presi dall’inseguimento del sacro Graal del biotopo perfetto (o quasi).

  2. Anna Maria Cinj

    Nella mia ignoranza ma andando molto in campagna con molti fiumi, ruscelli, canali mi ero fatta la stessa domanda. Interessantissimo articolo molto esplicativo !
    Ora devo però capire bene come e se accoppiare le specie che amo.

    1. Maurizio Vendramini

      Grazie per i complimenti che fanno sempre piacere.
      Un caro saluto e se hai bisogno contattami pure

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